Anche se il suo nome significa “terra del ghiaccio”, in realtà sotto la gelida superficie d’Islanda si nasconde una delle aree vulcaniche più calde e attive del pianeta. Quest’isola infatti, è considerata la terra dei vulcani per eccellenza e sul suo territorio se ne contano oltre 130, di cui una trentina attivi tutt’ora.
Convivere con questi potentissimi (e pericolosissimi) fenomeni naturali è una necessità per gli islandesi, che hanno saputo sfruttarli a proprio vantaggio tramite l’energia geotermica. Inoltre, se non fosse per i vulcani, non esisterebbero molte delle meraviglie islandesi tanto amate dai turisti, come le famose terme islandesi, i geyser e gli spettacolari paesaggi fatati e surreali.
- L’Islanda è un’isola giovane: nata circa 17 milioni di anni fa a causa delle eruzioni subacquee della dorsale medio atlantica, la catena montuosa sottomarina che divide l’Europa dal Nord America.
- L’isola si trova esattamente sopra un hot spot: un punto caldo della crosta terrestre, dove il magma è particolarmente vicino alla superficie.
Per questi motivi, gli eventi vulcanici in Islanda sono all’ordine del giorno, tanto che fin dall’epoca medioevale più di un terzo di tutta la lava fuoriuscita sul pianeta è sgorgata in territorio islandese. Pensate che in media, gli abitanti dell’isola assistono ad un evento vulcanico ogni cinque anni!
In realtà, il pericolo principale di questi giganti di fuoco non sono tanto le eruzioni in sé, quanto i gas tossici che vengono rilasciati durante l’evento. Per evitare ogni possibile inconveniente ed essere preparati ad ogni evenienza, l’Ufficio Meteorologico islandese (www.vedur.is) tiene costantemente sotto controllo la situazione. Ma quali sono i più spettacolari vulcani in Islanda?
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I migliori vulcani islandesi
Hekla, la Porta dell’Inferno
Il potente Hekla (Ecla in italiano) è forse il vulcano più famoso di tutta Islanda. Il suo nome significa “l’incappucciato” probabilmente perché la sua cima è spesso coperta di nubi.
Durante il medioevo questa maestosa montagna era considerata la porta dell’infermo, a causa delle numerose eruzioni di quel periodo. L’esplosione più violenta avvenne nel 1104, quando le sue ceneri ricoprirono qualsiasi cosa nell’arco di 50 km. Nonostante negli ultimi decenni le sue eruzioni siano avvenute a intervalli più regolari, Hekla è notoriamente considerato il vulcano più imprevedibile d’Islanda.
Se durante la vostra visita sull’isola desiderate salire sulla cima di un vulcano, Hekla è un ottimo candidato. L’ascesa dura circa 3 ore e mezza e non richiede particolari abilità tecniche, ma aspettatevi però di trovare la cima innevata. La maggior parte degli scalatori affronta l’impresa durante i mesi estivi, quando è più facile trovare giornate limpide.
Per raggiungere il vulcano, il modo migliore è percorrere in 4×4 la F225, una strada sterrata che si diparte dalle Route 26 vicino alla cittadina di Hella, nel sud-ovest dell’isola.
Infine, ricordate che si tratta di un vulcano capriccioso, che difficilmente avvisa prima di eruttare. Gli unici segnali sono solitamente piccole scosse di terremoto dagli 80 ai 30 minuti prima dell’esplosione.
- Altitudine: 1491 m
- Data dell’ultima eruzione: 26 febbraio 2000
Askja, il Vulcano Lunare
Tra i numerosi vulcani che ci sono in Islanda, Askja è sicuramente tra i più semplici da visitare, nonché uno dei più spettacolari. Questo stratovulcano (i classici vulcani a forma conica) si trova nelle Highlands centrali ed è raggiungibile soltanto per un paio di mesi ogni anno durante l’estate.
La sua immensa caldera principale è ampia oltre 50 km, ed è comodamente raggiungibile dal rifugio Drekagil, pochi km più a valle. L’edificio è la sede dei ranger della regione ed è corredato di ostello e area campeggio. Qui potrete facilmente trovare una cartina con i sentieri della zona.
La gigantesca depressione che forma la bocca principale del vulcano, si è creata durante l’eruzione del 1875, così come la caldera secondaria occupata quasi interamente dall’azzurrissimo lago Öskjuvatn.
Infine, a causa del paesaggio lunare che circonda la cima del vulcano, la zona è stata usata per decenni dal programma Apollo per allenare gli astronauti prima delle missioni.
- Altitudine: 1510 m
- Data dell’ultima eruzione: tra ottobre e dicembre 1961
Katla, l’Esplosivo
Nonostante l’alto numero di vulcani islandesi con cui competere, ad oggi Katla è probabilmente il più potente e pericoloso. Si tratta di un vulcano subglaciale, sepolto sotto uno spesso strato di ghiaccio tra i monti Mýrdalsjökull. In alcuni punti, lo spessore del ghiacciaio supera addirittura i 600 metri.
Storicamente Katla ha un ciclo di attività variabile tra i 13 e gli 80 anni, tuttavia l’ultima eruzione registrata risale al 1918. A causa dell’attuale ritardo e della devastazione provocata dalle eruzioni precedenti, questa montagna infuocata è considerata la più temibile dell’intera isola, o per lo meno quella che potrebbe provocare più danni nel prossimo futuro.
Il monte Katla, assieme ai famigerati Eyjafjöll e Laki, Eldgjá, il canyon vulcanico più profondo al mondo, e alcuni vulcani minori, forma l’immenso sito UNESCO Katla Geopark.
Con alcune escursioni organizzate è possibile attraversare il ghiacciaio Mýrdalsjökull, mentre visitare la zona in autonomia è fortemente sconsigliato. Tuttavia, la calotta innevata che ricopre I vulcani è ben visibile dalle località costiere al sud dell’isola, come Vík e la stupefacente spiaggia nera Reynisfjara.
- Altitudine: 1512 m
- Data dell’ultima eruzione: tra ottobre e novembre 1918
Kerlingarfjöll, la Montagna della Strega
Più che un vulcano, Kerlingarfjöll è una vera e propria catena montuosa geotermica nel bel mezzo del paese, un sistema vulcanico diffuso ampio oltre 100 km². Il suo nome significa “montagna della strega” e deriva da una leggenda popolare. Secondo questo racconto, una fattucchiera si attardò tra queste montagne senza rendersi conto che stava per albeggiare e colta di sorpresa dai primi raggi solari, finì trasformata in pietra.
Il paesaggio offerto da Kerlingarfjöll è coloratissimo e affascinate, con alti picchi rocciosi intervallati da rivoli di acqua termale e colonne di fumo sulfureo. La zona si trova lungo la rinomata F347, la sterrata islandese preferita dai viaggiatori, 10 km a est della Route 35.
- Altitudine: picco Snækollur,1477 m
- Data dell’ultima eruzione: non conosciuta
Snæfelljökull, la Musa di Jules Verne
Snæfelljökull è indubbiamente uno dei vulcani più amati dagli islandesi e dai turisti. Questa maestosa montagna è ricoperta dall’omonimo ghiacciaio e si trova all’estremo ovest dell’isola, sulla punta della penisola di Snæfellsnes, all’interno di un Parco Nazionale protetto.
Il vulcano e il suo ghiacciaio sono facilmente raggiungibili e visitabili durante tutto l’anno. Tuttavia, per raggiungere la cima, sono necessarie conoscenze tecniche di arrampicata su ghiaccio. Presso il centro visitatori del Parco (www.snaefellsjokull.is) troverete una mappa dei sentieri, informazioni turistiche e pannelli con alcune curiosità sulla zona.
La bellezza di Snæfelljökull non incanta solo viaggiatori e appassionati di trekking, ma nell’arco dei secoli ha anche ispirato antichi poemi epici e racconti del mistero e fantascienza. Per citare il più famoso, Jules Verne nel suo “Viaggio al centro della Terra” sceglie proprio questo vulcano come porta di ingresso al mondo sotterraneo.
Un’altra curiosità su Snæfell: il 5 novembre 1993, migliaia di entusiasti del paranormale, assieme a numerose crew televisive e alcuni rappresentanti di note organizzazioni internazionali, si riunirono in questo luogo convinti che a mezzanotte gli alieni sarebbero atterrati sul vulcano. In realtà, si rivelò un’attesa decisamente infruttuosa.
- Altitudine: 1446 m
- Data dell’ultima eruzione: circa 200 d.C.
Laki, il Distruttivo
In questa terra di vulcani e ghiacciai, poche potenze della natura hanno causato tanta morte e devastazione quanto Laki. Si tratta in realtà di una serie di crateri vulcanici chiamati anche Lakagígar che tendono ad emettere magma tutti assieme secondo un modello chiamato “eruzione lineare”. Laki si trova nel sud dell’isola, non lontano dal grande Grímsvötn.
L’eruzione più recente di questo sistema vulcanico avvenne nell’estate del 1783 ed è annoverata tra le più catastrofiche mai accadute nella storia dell’uomo. In questa occasione, si aprirono contemporaneamente 135 crateri che emisero ben 14 km³ di lava nell’arco di 7 mesi.
Come conseguenza, una gigantesca nube tossica di fluoro e diossido di zolfo ricoprì l’intera isola, uccidendo il 50% del bestiame. La carestia che ne seguì ridusse gli islandesi in ginocchio: secondo alcune stime morì più di un quinto dell’intera popolazione. Inotre, gli effetti delle polveri e dei gas velenosi si avvertirono in tutto l’emisfero settentronale.
I crateri di Laki e l’Eldhraun, l’immenso campo di lava che si formò in quell’occasione, sono visitabili con i ranger del Parco Nazionale di Vatnajökull (www.vjp.is). Le escursioni partono a mezzogiorno dal lunedì al venerdì.
- Altitudine: varia, dai 600 ai 1725 metri
- Data dell’ultima eruzione: dall’8 giugno 1783 al 7 febbraio 1784
Hverfjall, il Cratere dalla Forma Perfetta
Hverfjall (o Hverfell) è un piccolo cratere in tefra nell’Islanda settentrionale. È tutto ciò che resta di un antico vulcano ormai estinto ed è una meta molto amata dai viaggiatori. Il vulcano di trova vicinissimo al Lago Mývatn, a pochi km dalla città di Akureyri. Visitare il cratere è semplicissimo ed è un ottimo modo per trascorrere un pomeriggio piacevole.
La bocca del vulcano, formatasi durante un’eruzione esplosiva, ha una forma quasi perfettamente circolare ed è raggiungibile tramite due ripidi sentieri in circa mezz’ora di cammino. Inoltre, con un’oretta a disposizione, è possibile percorrere l’intero perimetro del cratere. La cavità è profonda 100 m e ha un diametro di circa 1 km.
- Altitudine: 463 m
- Data dell’ultima eruzione: circa 550 a.C.
Öræfajökull, la Terra Desolata
Öræfajökull è il più grande vulcano d’Islanda e si trova nel sud-est dell’isola, all’interno del Parco Nazionale di Vatnajökull. Inoltre, il suo picco Hvannadalshnúkur, con i suoi 2110 metri, è il monte più alto dell’isola.
Questa maestosa montagna infuocata erutta raramente, ma quando lo fa le conseguenze sono devastanti. Infatti, a causa dello spesso strato di ghiaccio che ricopre il vulcano, in seguito alle eruzioni si verifica un jökulhlaup, una violentissima inondazione provocata dallo scioglimento del ghiacciaio.
Pensate che durante la disastrosa eruzione esplosiva del 1362, l’intero distretto venne raso al suolo, tanto che gli islandesi gli mutarono il nome in Öræfi, la “terra desolata”. Oggi il vulcano è quiescente e potrete visitarlo prendendo parte ad escursioni sia diurne che notturne in partenza da Vík.
- Altitudine: punta Hvannadalshnúkur, 2110 m
- Data dell’ultima eruzione: 1727 – 1728
Grímsvötn, il Grande
L’immenso Grímsvötn è la bocca principale di uno dei sistemi vulcanici più complessi e potenti del pianeta, che comprende anche Laki, Katla, Bárðarbunga ed Eldgjá. La sua enorme caldera misura 6×8 km, è ricoperta di ghiaccio e al suo interno contiene un lago sub-glaciale parzialmente allo stato liquido: per questo motivo, il suo nome deriva dal termine che significa “lago oscuro”.
Grímsvötn è un vulcano molto attivo: oltre ad aver contribuito alla disastrosa eruzione di Laki nel 1783, nell’arco dell’ultimo secolo si è risvegliato almeno una dozzina di volte. Le ultime quattro eruzioni sono avvenute nel 1996, 1998, 2004 e 2011.
Per poter ammirare questo maestoso vulcano, potete prendere parte ad un’escursione in 4×4 in partenza dal Parco Nazionale di Skaftafell, a sud del ghiacciaio. Avvicinarsi alla zona senza una guida è fortemente sconsigliato. Inoltre, all’interno del parco, potrete anche visitare le magiche grotte di ghiaccio di Skaftafell. In alternativa, potete optare per un panoramico sorvolo in elicottero di tutta la catena montuosa del Vatnajökull.
- Altitudine: 1725 m
- Data dell’ultima eruzione: 21 maggio 2011
Eyjafjöll, la Montagna delle Isole
Spesso chiamato anche Eyjafjallajökull, questo piccolo vulcano dell’Islanda meridionale era semi-sconosciuto fino alla sua recente eruzione nella primavera del 2010. Probabilmente ricorderete anche voi le potenti immagini dell’evento trasmesse al telegiornale e il lungo blocco aereo che seguì l’eruzione. In questa occasione, si formarono anche due nuove colline vulcaniche: Magni e Móði.
Il nome del monte significa “montagna delle isole” poiché dalla sua cima è ben visibile l’arcipelago delle Vestmann. In realtà, Eyjafjöl è uno dei vulcani meno attivi e pericolosi d’Islanda e l’ultima eruzione è ben poca cosa se paragonata ad altri eventi simili avvenuti sull’isola.
La preoccupazione più grande è legata al fatto che la sua camera magmatica è collegata a quella di Katla, e in passato piccole eruzioni di Eyjafjöl hanno finito per risvegliare il pericolosissimo fratello maggiore.
La area di Eyjafjöll è piuttosto vicina a Reykjavík, ed è facilmente raggiungibile con un viaggio in giornata. Qui potrete cavalcare tra prati fioriti, ammirare la maestosità del ghiacciaio e stupirvi di fronte ai resti ancora fumanti dell’ultima eruzione.
- Altitudine: 1666 m
- Data dell’ultima eruzione: dal 27 marzo a ottobre 2010
Migliori Tour dei vulcani islandesi
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Dorotea Opizzi
Nata a Bergamo, Dorotea è una viaggiatrice instancabile e un’amante della lettura e della scrittura. Il suo obiettivo: visitare tutti i paesi del mondo da sola.
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